Judo come Consolazione del Cuore


 

La pratica del Kōdōkan jūdō può essere considerata come tre "sistemi" (o 法):

  • Educazione fisica               Taiiku hō
  • Addestramento all’etica     Shūshin
  • Combattimento reale         Shōbu hō

Il Maestro Kanō parla a che di un quarto : rallegrare o consolare il cuore. Mai come oggi sembra necessario recuperare un'idea di Judo come consolazione del cuore.   


Il quarto ho del Kodokan judo: ishin ho, o consolazione del cuore.

In misura maggiore o minore, tutti abbiamo familiarità con la struttura teorica e l’organizzazione dei concetti nel Kōdōkan jūdō

Il jūdō è il metodo per impiegare la forza del proprio fisico e la forza del proprio cuore nel modo più efficace. Quando lo si applica allo sviluppo armonioso del corpo umano, esso diventa educazione fisica. Quando lo si applica al miglioramento di sé in vista dell’azione nella società, esso diventa addestramento etico. Quando lo si applica allo scontro corpo a corpo, esso diventa combattimento reale.

Esiste una quarta applicazione, chiamata ishinhō 慰心法. Il Maestro usa un carattere interessante per definirla: nagusameru 慰める significa letteralmente “consolare”, e secondariamente “rallegrare, divertire”.

Si dice ishinhō nel caso in cui il jūdō venga praticato per diletto. Così come l’occhio si diletta del colore e l’orecchio si diletta del suono, anche i muscoli provano piacere dal movimento. Non si può negare la teoria secondo la quale affrontare in combattimento un’altra persona utilizzando i muscoli sia un piacere ancora poiù grande. Inoltre coloro che ne possiedono i fondamenti non solo provano piacere personalmente , ma riescono anche a divertirsi assaporando il modo di combattere e la maestria nelle tecniche degli altri.  In particolare i combattimenti dei grandi esperti, il kata del kyūshin ryū Kitō ryū, fino a cose come l’Itsutsu no kata e al Jū no kata del Kodokan, si allontanano dalla sostanza del combattimento reale e fanno risvegliare la sensibilità estetica dell’individuo, e sono in molti coloro che osservando queste cose ne provano piacere.  Addestrarsi con il fine di godere di poter giungere a un’alta sensibilità estetica a partire da tale semplice piacere fisico, questo è ciò che si chiama addestramento al jūdō tramite lo ishinhō. 

(Kanō Jigorō, Panoramica del Jūdō, Compilato da Isogai Hajime, Sezione Centrale del Gruppo Formazione de Dai Nippon Butokukai, 1913)

Ci sembra che il pensiero del Maestro Kanō collimi con quello di Dostoevskij quando ne l'Idiota fa affermare al principe Myškin che “Il mondo verrà salvato dalla bellezza”. Certo non la bellezza vanesia e fatua fine a se stessa, ma la bellezza intesa come il risultato imperfetto di una pratica attenta e mirata. Una bellezza simile porta necessariamente con sé il bene, come avevano argutamente intuito i Greci dell’antichità sostenendo la kalogagathia καλοκαγαθία, cioè l'idea che alla bellezza si accompagnasse la bontà.

 

Nel vedere le immagini del disastro che si consuma poco distante da noi, eco di tanti altri disastri che si consumano sufficientemente lontano da non doversene preoccupare con altrettanta sollecitudine, ci vengono in mente due riflessioni. 

La prima è che il Maesto Kanō non era un pacifista, con buona pace di chi vorrebbe farne una figura gandhiana forse uccisa per l’opposizione al “sciovinismo dei militari”. Non era un pacifista ma certamente non era uno sprovveduto e non era in contraddizione con se stesso. La mutua prosperità del sé e dell’altro semplicemente non è possibile in caso di conflitto armato. Di conseguenza, il conflitto armato è quanto di più lontano si possa immaginare dall’uso più retto del proprio vigore, e dunque è contrario al dō nella sua interezza.

La seconda è anche questa ennesima guerra, al pari di ogni altro fenomeno umano, dovrà avere una conclusione. Una volta finita, ci saranno morti da seppellire, feriti da curare, e una quantità incommensurabile di dolore da consolare per quanto possibile. Speriamo che Kōdōkan jūdō come ishinhō possa trovare occasione di essere applicato come il Maestro lo aveva inteso. Non solo come educazione fisica ed etica, non solo come attività di recupero, ma anche come azione che porta alla bellezza e conduce alla bontà.


Pregando fervidamente per la pace

Acqua Autunnale

Gasshō _/\_

 

Commenti

  1. ...una riflessione che condivido pienamente.

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  2. Ottimo pensiero...in questo particolare momento, ancora di più è importante il messaggio del Judo....

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