Judo kyohan: il "sen"

Il caso

Dopo una lunga ricerca, nel cuore della notte, identifichiamo finalmente una delle possibili fonti della famosa classificazione sen, go no sen e sen no sen. È contenuta alla pagina 18 di una versione italiana della traduzione inglese del libro Judo kyohan di Yokoyama Sakujiro. L’originale risale al 1913, mentre la versione italiana è datata Dicembre 2003. Che l’introduzione alla versione italiana dati l’originale al 1915, o affermi che l’occupazione americana in Giappone comincia nel 1948, mentre di fatto inizia il 15 agosto 1945 e termina nel 1952, come presupposto per la consueta accusa sulla degenerazione del judo da Via a sport come precursore della riabilitazione del Giappone, è cosa non rilevante ai fini della tema che trattiamo. Vale tuttavia la pena di spendere qualche parola per confutarla: non si capisce come il judo possa essere stato “venduto al CIO” per “riabilitare il Giappone” quando l’occupazione termina nel 1952 e il judo debutta per la prima volta alle Olimpiadi nel 1964. Più logico sarebbe ricordare che il Giappone era importante dal punto di vista geopolitico in quanto avamposto americano in asia orientale, tanto più fra il 1950 e il 1952 nel corso della Guerra di Corea, e che c’erano ben altri interessi in gioco e ben altre leve a disposizione della politica dell’epoca, ma così facendo verrebbe meno quell’antagonismo polemico nei confronti del Kōdōkan del dopoguerra che si alimenta tenacemente di teorie, supposizioni, complotti (come dimenticare l’uccisione del Maestro Kanō, confermata per sentito dire da un famoso maestro a un altro famoso maestro, senza essere suffragata da alcun elemento concreto).  Ma torniamo a noi.

Perché è importante questo documento? Perché siamo curiosi. Il Maestro Kanō non fa menzione della distinzione fra sen, go no sen e sen no sen (come sempre siamo pronti a fare pubblica ammenda se vi fosse qualcuno in grado di dimostrare il contrario, testo originale alla mano), e d’altra parte si sente - e si legge – più una spiegazione del concetto di sen no sen. Se dunque il concetto non è arrivato in Italia tramite il Maestro Kanō, potrebbe Judo kyohan di Yokoyama Sakujiro essere la chiave di volta del mistero?

Diamo una scorsa alla versione italiana proposta, tenendo a mente che si tratta di una traduzione dall’inglese, dunque i problemi nascono probabilmente a monte, prima della trasposizione del testo in italiano.

“In judo abbiamo i termini sen, go no sen e sen no sen. Per sen s’intende che uno prenda l’iniziativa, rompa l’equilibrio dell’altro e applichi delle tecniche approfittando della prima opportunità che gli si offre. Per sen no sen e go no sen s’intende che quando l’altro rompe la nostra posizione noi ritorciamo la sua tecnica a nostro vantaggio rompendo la sua posizione oppure, avvalendoci della sua posizione dopo l’attacco, a nostra volta l’attacchiamo o, in altreparole “contrattacchiamo”. Questo é di grande importanza”

Diciamo che la traduzione è “libera”, e ripetiamo che potrebbe benissimo essere una conseguenza di un eccesso di licenza poetica da parte del traduttore inglese.

Ora, il testo in giapponese con relativa traslitterazione in caratteri latini:

柔道では、先を取るとか、後の先、または先の先などの云ふ事があります。先を取るとは、機先を制して相手を崩したり、少しでも相手に隙があればすかさず業を掛けたりすることで、先の先または後の先とは、譬えば崩されてもくずされながら、相手の仕業を利用して却って相手を崩すとか、また一旦は相手の業に掛かっても、その途中でその運動を利用して、却って相手に業を掛けるとかと云ふ様な事で、勝負の上には甚だ大切な事である。

Jūdō deha, sen wo toru to ka, go no sen, mata ha sen no sen nado no iu koto ga arimasu. Sen wo toru to ha, kisen wo seishite aite wo kuzushitari, sukoshi demo aite ni suki ga areba sukasazu waza wo kaketari suru koto de, sen no sen mata ha go no sen to ha, tatoeba kuzusarete mo kuzusarenagara, aite no shiwaza wo riyō shite kaette aite wo kuzusu to ka, mata ittan ha aite no waza ni kakatte mo, sono tōchū de sono undo wo riyō shite, kaette aite ni waza wo kakaeru toka to iu yōna koto de, shōbu no ue ni hanahada taisetsuna koto de aru.

Infine, una versione italiana un po’ più aderente al testo originale:

Nel judo vi sono cose come prendere il sen, oppure ancora sen no sen o go no sen. Prendere il sen è controllare l’opportunità e sbilanciare l’avversario, oppure applicare una tecnica immediatamente se solo l’avversario ha un minimo di apertura. Sen no sen o ancora go no sen sono cose come, ad esempio, pur essendo stati sbilanciati, utilizzare l’azione dell’avversario mentre si è sbilanciati per sbilanciarlo invece a sua volta, oppure, benché l’avversario ci abbia applicato una tecnica, utilizzare quel movimento nel mezzo (dell’azione, n.d.T.) e applicare invece a nostra volta una tecnica all’avversario. Sono cose di straordinaria importanza in combattimento.

Le modifiche non sono drastiche, tutto sommato. Eppure, qualcosa non torna.

·   L’espressione originale è sen wo toru, non “sen”, poiché il termine significa semplicemente “opportunità”, in questo contesto, e “prima, davanti”, letteralmente.

·    Si combina in una sola frase quelle che in originale sono due frasi distinte con due significati diversi: sen wo toru può tradursi nel controllare una opportunità di propria iniziativa, oppure nello sfruttare un’apertura, una falla nella guardia dell’avversario.

·   La differenza fra go no sen e sen no sen sembra articolata in maniera sostanzialmente diversa da quella che potremmo definire “canonica”, dal momento di che si parla di sbilanciare l’avversario

o   dopo essere stati sbilanciati a nostra volta, oppure

o   durante l’esecuzione di una tecnica da parte dell’avversario

sembra in un certo senso venire a mancare quel “contrattacco all’intenzione” che popola i racconti di quella che chiameremo “una certa area culturale”, e che propugna sovente le teorie alle quali accennavamo in apertura.

Sentiamo (o leggiamo) spesso: “si dice nei testi che…”.

E la domanda è sempre la stessa: quali? Tradotti come? Se ci sono variazioni rispetto a cose tutto sommato di poco conto come queste, quali variazioni hanno interessato argomenti più importanti e fondamentali?

 

Fino alla prossima volta

Acqua Autunnale

Gasshō _/\_

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