Sakuraba Takeshi - Lo Sviluppo del Judo dal Rinnovamento Meiji in poi - 3/3

Fino a questo momento abbiamo illustrato la parte “statale” dello sviluppo del jūdō, ma d’altra parte, le condizioni dello sviluppo del jūdō nella parte “popolare” corrispondono in toto allo sviluppo del Kōdōkan jūdō.

No, bisogna dire che, poiché tutto il jūdō dopo l’epoca Meiji è Kōdōkan jūdō, a prescindere che si tratti di jūdō “statale” o jūdō “popolare”, la sua ascesa e la sua decadenza sono l’ascesa e la decadenza del Kōdōkan jūdō.

Quindi il Kōdōkan jūdō, non c’è bisogno di dirlo, venne fondato dal Maestro Kanō. Ciò che oggigiorno viene chiamato semplicemente jūdō, chiunque sa che indica il Kōdōkan jūdō. Quando il Maestro iniziò a studiare il jūjutsu era l’anno Meiji 10[1], il Maestro aveva 18 anni. A quel tempo il Maestro era studente della Facoltà di Lettere dell’Università di Tōkyō. Negli anni della fanciullezza il suo corpo era gracile, e in seguito di dedicò a una varietà di attività fisiche, divenne anche lanciatore di baseball durante gli anni nei quali era studente universitario. Non aveva nessun difetto dal punto di vista della salute, ma desiderava ottenere un corpo ancora più vigoroso e una forza marziale[2] superiore. Avendo sentito da Nakai Umenari[3], un conoscente di infanzia di suo padre, uomo di Kumamoto e suddito del precedente bakufu, il quale conosceva bene il Kyūshin’ryū[4] di Imai Genshirō[5], che questi era abile sia come poeta che nel jūjutsu, da quel momento, come (il Maestro, n.d.T.) lasciò scritto, decise risolutamente di studiare il jūjutsu.
Così egli chiese di diventare suo allievo, ma non essendo ciò semplice a ottenersi, trovò dopo un certo tempo un uomo dai capelli bianchi chiamato Yagi Teinosuke. Come scritto nella Storia dello Sviluppo del Kōdōkan, la situazione era

“All’interno della città di Tōkyō, non vi alcuno che apra un dōjō di buon livello e insegni il jūjutsu. Gli esperti famosi di ora, o praticano l’osteopatia come lavoro secondario, o si nascondono in altri lavori, e non escono allo scoperto nella società”.

Questo Yagi aveva studiato il Tenjin shin’yō ryū, ma non aveva nemmeno uno allievo, la sua casa era di otto tatami, con una sola stanza, né aveva un dōjō, perciò presentò al Maestro (Kanō n.d.T.) il suo compagno di studi Fukuda Hachinosuke. Fukuda, come Yagi, era allievo del secondo sōke[6] del Tenjin shin’yō ryū, Iso Mataemon. Così il Maestro iniziò per la prima volta a studiare jūjutsu, ma per citare un capitolo della Storia dello Sviluppo del Kōdōkan di Yokoyama Kentō[7], che illustra le circostanze dell’epoca,

Benché Fukuda Hachinosuke ostendesse l’insegna dell’aggiusta-ossa a Ookkō, Nihonbashi, egli aveva da prima del Rinnovamento eretto un dōjō, senza abbandonare ciò che per la transizione dell’epoca era decaduto. Malgrado non vi fosse solo una decina di coloro che che potessero dirsi suoi allievi, e solo colui che si chiamava Aoki si recasse a studiare tutti i giorni, Fukuda deplorava di essere come colui che sorveglia scrupolosamente un castello isolato. Il suo era forse, all’epoca, l’unico dōjō di Tōkyō. Colui dal quale il Maestro Kanō apprese per la prima volta il jūjutsu era una siffatta persona.

Non si può dimenticare che nello stesso periodo che esisteva un jūjutsu, chiamato hojōjutsu, presso le Forze di Polizia, né si può tralasciare che esso venisse praticato localmente a Kumamoto, Fukuoka, Chiba eccetera. Nell’agosto dell’anno 12 Meiji[8] Fukuda venne a mancare. Il Maestro, essendogli stati affidati dalla famiglia in lutto il dōjō e la maggior parte dei densho, continuò temporaneamente a insegnare presso il dōjō, ma da momento che il terzo iemoto[9] del Tenjin shin’yō ryū Iso Seiichi aveva aperto un dōjō presso Kanda Otamaike[10], egli proseguì ulteriormente gli studi presso Iso.
In seguito, nell’anno 14 Meiji[11] anche Iso morì per malattia, e il Maestro passò ad addestrarsi nel Kito ryū con Iikubo Tsunetoshi, un grande esperto, grazie alla presentazione di Yamamoto Seiō, un nome famoso del Kito ryū che era stato istruttore presso il Kōbusho[12] del Bakufu.
Il Tenjin shin’yō ryū che il Maestro aveva studiato era strutturato sulla base di atemi waza e katame waza, ma il Kito ryū, che era chiamato yoroi kumiuchi[13], era sviluppato per le tecniche di proiezione. Perciò, notando la ragguardevole differenza fra gli stili di questi due ryū, il Maestro studiò assiduamente sotto la guida di Iikubo. Questi due ryū divennero in seguito la base del Kōdōkan jūdō. In quel periodo il Maestro, avendo fatto esperienza diretta del fatto che gli effetti fisici e mentali del jūjutsu  sono davvero notevoli, e senza nasconderlo solo per sé, nell’anno Meiji 15[14] trasferì la propria residenza nel tempio Eishōji[15] di Shitadani Kita Inari machi, e facendo dello shoin[16] del tempio stesso il proprio dōjō, iniziò una disciplina incentrata sul jūdō e sul coltivare gli studenti. Questo è il luogo di nascita del Kōdōkan jūdō. All’epoca, il Maestro aveva ventitré anni, l’ampiezza del dōjō era di tredici tatami. Il primo anno, gli iscritti furono nove.
Così anche i vecchi esperti di altri ryū, avvertendo l’atteggiamento e lo zelo con i quali il Maestro si applicava alla ricerca del jūjutsu in un’epoca in cui nemmeno una persona se ne curava, talvolta gli consegnavano le loro tradizioni segrete, altre volte partecipavano alla ricerca cercando di acquistare densho che erano stati conservati gelosamente fino ad allora, ma che ora erano stati buttati via e si trovavano nelle bancarelle delle vie principali, e poco per volta la teoria e l’organizzazione del Kōdōkan jūdō vennero a definirsi. La loro temporanea definizione avvenne dell’anno 20 Meiji[17].
In seguito il Maestro lasciò il jūjutsu originale e dette origine al Kōdōkan jūdō, per i motivi che seguono.
In sostanza, nel jūjutsu originale vi erano un gran numero di correnti e stili, e benché ciascuna avesse le proprie caratteristiche peculiari, non potevano evitare di avere anche dei punti deboli. Inoltre, certamente l’addestramento alle varie correnti di jūjutsu era indirettamente di aiuto all’educazione fisica ed efficace nella formazione della mente e dello spirito, ma il suo obiettivo diretto risiedeva nello studio dei metodi di attacco e difesa, pertanto è difficile dire che (l’addestramento al jūjutsu, n.d.T.) fosse completo dal punto di vista dell’educazione fisica, e inoltre mancava di attenzione per quanto riguarda le cautele relative alla formazione della mente e dello spirito. Qui, la ragione della fondazione del Kōdōkan jūdō fu il desiderio di farne uno strumento di eccezionale efficacia dal punto di vista dell’educazione fisica, ponendo attenzione all’esercizio del corpo e alla coltivazione della mente e dello spirito, prendendo i punti forti da ciascuna corrente ma realizzando un metodo nuovo, senza aderire eccessivamente ai metodi originali e senza porne l’obiettivo esclusivamente nell’esercizio all’attacco e alla difesa.
Ancora, in merito al perché ciò che in origine era denominato jūjutsu venne ad essere chiamato jūdō, ne illustriamo la ragione tramite un testo di pugno del Maestro, scritto in occasione di una lezione. Il testo si trova in Nuova Storia del Giappone, al capitolo Jūdō. In esso si afferma che:

Vi furono numerose ragioni per le quali nell’anno 15 Meiji (il nome, n.d.T.) jūjutsu venne emendato in jūdō, ma le principali sono che in ciò che il Kōdōkan insegna, la Via è la sostanza, la tecnica è una conseguenza. Inoltre, per chiarire che si tratta di un mezzo per entrare nella Via.

La lezione prosegue:

Per dire il perché io lo chiami jūdō invece di jūjutsu, ciò che io spiego non è solo tecnica. Insegno anche la tecnica, ma il punto che reputo principale è la Via. Oggigiorno la gente si è abituata a chiamare jūdō il jūjutsu, ma fino a quando non ho iniziato a insegnare jūdō, solo la corrente Jikishin’ ryū usava quella parola, mentre le altre correnti non lo usavano che rarissimamente. Pertanto ho preso una parola che veniva impiegata in modo specialmente parco, con l’intento di differenziarci dalle altre scuole di jūjutsu che venivano generalmente praticate. Sul perché ancora non abbia impiegato un nome completamente nuovo, poiché il Kōdōkan jūdō che insegno si è pone obiettivi più vasti rispetto alle altre correnti di jūjutsu e il metodo di addestramento è in un certo qual modo differente, si potrebbe anche attribuirgli di nuovo un (altro n.d.T.) nome, ma poiché si tratta di qualcosa sviluppatosi quasi del tutto in base a ciò che è stato tramandato dai maestri del passato, era preferibile non assegnargli un nome completamente nuovo.
In merito al perché abbia rinunciato alla denominazione jūjutsu e scelto quella di jūdō, vi sono altre due ragioni. La prima è che nel jūjutsu le correnti e gli stili sono numerosi, e al loro interno si effettuavano anche cose pericolose, torcendo braccia e gambe e proiettando con azioni alquanto eccessive.
Non erano affatto in pochi quelli che, visti questi tipi di jūjutsu, pensavano che il jūjutsu fosse cosa pericolosa e che lesiva per il corpo. Inoltre, per via del fatto che, nei dōjō nei quali non era giunto l’insegnamento, i praticanti proiettavano senza ordine né cognizione e si azzuffavano, c’era la tendenza a pensare che le persone che si addestravano nel jūjutsu diventassero violente. Perciò, poiché nella mente di alcune persone, a seguito del nome jūjutsu, nascevano associazioni indesiderabili, (la decisione di usare la parola jūdō dipese, n.d.T.) dall’idea di mostrare che ciò che insegno non è così pericoloso, non vi si fanno cose che feriscano senza giudizio gli altri, non è il jūjutsu che credono alcuni, ma un jūdō notevolmente differente.
L’altra ragione, delle due, è che poiché, quando iniziai a insegnare jūdō, il jūjutsu era divenuto per la società una cosa del tutto senza valore, fra i tanti maestri di jūjutsu vi erano coloro che, perduto il discernimento originale, attraevano allievi, creavano numerosi gruppi e si dedicavano all’intrattenimento riscuotendo il pagamento dell’ingresso. Vi erano anche coloro che davano mostra di raccogliere denaro misurandosi, come fenomeni da baraccone, con persone dalla forza straordinaria. E’ comune, in Occidente, raccogliere la quota di ammissione e far ascoltare al pubblico una lezione, ma poiché si trattava di mettere in scena un’arte a scopo di intrattenimento a beneficio del pubblico che intendeva acquistare intrattenimento con il proprio denaro, (il jūjutsu, n.d.T.) era naturalmente venuto a subire il disprezzo di altri. Oggigiorno questo non accade, perciò per le persone di oggi ciò che si pensava all’epoca è inconcepibile, ma all’epoca, iniziare a insegnare chiamando (ciò che si insegnava, n.d.T.) “jūjutsu” equivaleva a provocare sentimenti di avversione nelle persone di alta classe. Pertanto, decisi di usare la parola jūdō. ”
(Arima Junshin, Zukai jūdō gokui)

I motivi per i quali la denominazione originale di jūjutsu cadde in disuso e si arrivò a chiamare (la disciplina, n.d.T.) con il nuovo nome di jūdō sono stati esposti sopra.

Qui è necessario porre attenzione al fatto che, una volta che il Maestro Kanō ebbe fondato il Kōdōkan jūdō, senza che trascorresse troppo tempo, nella città di Tōkyō si notava la riedificazione di altri dōjō. Secondo la testimonianza diretta del Maestro,

Nell’anno 15 Meiji, quando io edificai il Kōdōkan, erano già nati degli altri dōjō, e benché il loro numero fosse ridotto, vi erano coloro che si allenavano giorno dopo giorno.

Questo era probabilmente una reazione contraria all’eccesso della temporanea europeizzazione. Da questo punto di vista, anche la costituzione del Kōdōkan trasse vantaggio dalle condizioni dell’epoca.

Nell’anno 18 Meiji[18], il Prefetto di Polizia Miura Michitsune[19], per promuovere il bujutsu e incoraggiare lo spirito combattivo all’interno del Commissariato, inaugurò la Manifestazione del Bujutsu[20] e raccolse i più forti (combattenti, n.d.T.) del Paese. Gli atleti del Kōdōkan che parteciparono a questa manifestazione, benché fossero tutti dai giovani inesperti dalle guance purpuree[21], dimostrarono la vera forza del Kōdōkan impegnando quegli esperti in buoni combattimenti. Quella fu l’occasione per il Kōdōkan di divenire oggetto di lodi. Come risultato, Yamashita Yoshitsugu, Yokoyama Sakujirō ed altri entrarono nel Commissariato di Polizia, e divennero jūdō sewa kakari[22].
Inoltre, a partire da allora, anche in numerose scuole di ogni ordine e grado (gli allievi, n.d.T.) vennero fatti addestrare al jūdō, nell’anno 20 Meiji il jūdō venne istituito come materia scolastica presso la Scuola della Marina Militare di Edajima[23] e vi vennero distaccati degli istruttori del Kōdōkan, per la prima volta studenti volontari dell’Università Imperiale di Tōkyō richiesero l’invio di istruttori del Kōdōkan. Vi fu così il risveglio e la diffusione del Kōdōkan jūdō.
Così, di anno in anno, lo sviluppo del Kōdōkan divenne sempre più eccezionale. Nell’anno 32 Meiji[24] venne istituito il Luogo di Istruzione e Addestramento[25] al jūdō del Dai Nippon Butokukai, e l’allievo del Kōdōkan Isogai vi entrò come istruttore, adoperandosi per la diffusione del Kōdōkan jūdō anche a Kyōto. Anche quello che da allora si dice il Ramo Butokukai del jūdō non era altro che Kōdōkan jūdō. 
Quindi, negli anni 37 e 38 Meiji[26], in occasione della guerra russo-giapponese, molti fra i membri del Kōdōkan fecero sfoggio di devozione e lealtà, il nome del jūdō si ingrandì nel mondo, e in seguito, con l’aggiunta dello stimolo statale, non vi furono infine città né distretti in tutto il paese nei quali non si vedessero persone addestrarsi nel jūdō. Non solo, ma anche nel resto del mondo nacquero gruppi per lo studio del jūdō, ed è cosa della quale rallegrarsi davvero che, tramite essi, lo spirito giapponese continui a contribuire al mondo.


[1] 1877
[2] 優勢なるの武力 yūsei naru no buryoku, dove bu è il bu di bujutsu, e ryoku quello di seiryoku
[3] (1802-1884) poeta della fine del periodo Edo e dell’inizio del periodo Meiji.
[4] Stile fondato Inugami Nagayasu (1701-1771). Questi studiò dapprima il taijutsu della propria famiglia, quindi il Kitō ryū a Kyōto presso Takino Yūken (1695-1762), il quale era stato a sua volta allievo di Yamamoto Isaemon, dal quale apprese lo Yōshin’ryū, e successivamente di Hotta Yoriyasu (1658-1724), dal quale apprese il Kitō ryū. Nel 1735, separatosi dal proprio maestro per divergenze circa lo stile, aprì il proprio dōjō e fondò il Kyūshin’ryū.
[5] Non ci è riuscito purtroppo di identificare il personaggio in questione
[6] 宗家 termine equivalente a “caposcuola”, “patriarca”
[7] 横山健堂 (18721943) insegnante e storico specializzato nel Rinnovamento Meiji.
[8] 1879
[9] 家元 colui al quale è stato conferita la trasmissione tecnica di una determinata scuola.
[10] 御玉ヶ池 Un lago che si trova in corrispondenza dell’odierno Iwamoto chō, Chiyoda-ku, a Tōkyō.
[11] 1881
[12] 講武所 Centro di addestramento alle arti di combattimento istituito dal Bakufu nel 1854, e ribattezzato come base militare dell’Esercito nel 1866.
[13] 鎧組討 combattimento corpo a corpo in armatura
[14] 1882
[15] 永昌寺 tempio della scuola Jōdōshū a Taitōku, Higashi Ueno 5 chōme, Tōkyō
[16] Il soggiorno e la sala studio dei templi buddhisti e delle residenze dell’aristocrazia militare.
[17] 1887
[18] 1885
[19] 三島 通庸 (1835 - 1888) nativo di Satsuma, nell’attuale Kagoshima, nel Kyūshū. Nominato Prefetto della Prefettura di Fukushima nel 1882 con il compito di schiacciare il nascente Partito della Libertà Popolare e i successivi Disordini di Fukushima. Nel 1885 venne nominato Prefetto di Polizia di Tōkyō.
[20] 武道大会
[21] 紅顔の若輩 kōgan no jakuhai. Una figura retorica che indica ragazzi giovani non ancora adulti.
[22] 柔道世話掛 (in originale 柔道世話係)
[23] Accademia della Marina Militare fondata nel 1876 e chiusa nel 1945,
[24] 1899
[25] 柔道講習所
[26] 1904-1905

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