Judo Kyohon - Fondamenti del Judo : trova le differenze!




Trova le differenze


Siamo andati a cercare Jūdō Kyōhon, quello vero, e lo abbiamo messo a confronto con Fondamenti del Judo, così com'era nell'edizione del 1997 e successiva ristampa del 2003.  Di seguito proponiamo gli esiti del nostro studio, corredati da qualche commento personale quale ulteriore spunto di riflessione e di ricerca.
In ossequio al nostro imprescindibile impegno per trasparenza, ogni passaggio è citato con il relativo numero di pagina e il giapponese compare in tre versioni: copia dell’originale in caratteri, trascrizione in caratteri latini, traduzione in italiano, così da facilitare il compito a chi volesse “impugnare”, per così dire, la traduzione che offriamo e proporne una versione alternativa. Non avendo nulla da nascondere, siamo felici di ascoltare le opinioni di tutti.


Dobbiamo al lettore o alle gentile lettrice un avvertimento: malgrado i nostri sforzi, questo non è un articolo neutrale e alcune delle opinioni ivi contenute sono espresse in maniera inusualmente vigorosa.

La copertina dell'edizione originale di Jūdō Kyōhon

IL TITOLO

Jūdō Kyōhon: scritto in giapponese 柔道教本, dove kyō  viene dal verbo oshieru 教える, "insegnare", e , "libro". Presi insieme, compongono un sinonimo di 教科書, "sussidiario". Pertanto, Jūdō Kyōhon significa "sussidiario di Jūdō". La discussione potrebbe concludersi qui: è palese che una raccolta di articoli apparsi nell'arco di decenni non può costituire un sussidiario di Jūdō ma, come dicevamo in apertura, questa è la fine, perciò è fino alla fine che porteremo il ragionamento.
Fondamenti del Judo: il titolo vuole essere la resa in italiano di Jūdō Kihon 柔道基本. Come si vede, Kyōhon e Kihon, 教本 e 基本 sono diversi a livello grafico e a livello semantico: questo significa "Fondamento, Fondamentale", quello significa "Sussidiario". E non ci sarebbe niente di male se non fosse che Fondamenti del Judo reca scritto: "titolo originale Judo Kyohon". Cioè, il libro si chiama in Italiano Fondamenti del Judo e in Giapponese "Sussidiario di Jūdō". Si potrebbe anche essere tentati di fare l'avvocato del diavolo e sostenere che si tratta di un refuso, e potremmo capire se ci fosse scritto "Judo kyhon". Sfortunatamente, c'è una /o/ di troppo, strategicamente collocata per descrivere proprio il titolo del libro scritto dal Maestro Kanō, ma di tutt'altra natura, come vedremo fra poco. Si può naturalmente fare la prova. Il Maestro Kanō non scrisse mai un libro chiamato Jūdō Kihon 柔道基本. Il libro che scrisse si chiama Jūdō Kyōhon柔道教本 e, per temi e contenuti, è tutt'altro rispetto a quello apparso in Italia come Fondamenti del Judo. Può verificarlo chiunque: basta copiare e incollare i kanji dei titoli nel proprio motore di ricerca e controllare i risultati. 

DIMENSIONE

Jūdō Kyōhon: è piccolo (13 X 18 cm) e breve: 122 pagine.
Fondamenti del Judo: è più grande (17 X 24 cm) e conta oltre 299 pagine. Chi ha esperienza di traduzione dal giapponese all’italiano sa che la lunghezza del testo tende ad aumentare, non a diminuire. Nella fattispecie, la lunghezza di Fondamenti del judo rispetto a Jūdō Kyōhon è quasi triplicata. Già da questo si arguisce che non è lo stesso libro.


INDICE


La prima pagina dell'indice a Jūdō Kyōhon


 INDICE

Jūdō Kyōhon: si trova all’inizio del libro, e contiene i seguenti punti:

  • 序説 - Introduzione
  • 道とはどいうものか - che cos’è il jūdō
  • 柔道の修行は何の役に立つか - a cosa è utile l’addestramento al jūdō
  • 柔道はどうして起こったか - perché è nato il jūdō
  • 柔道修行の順序 - la sequenza dell’addestramento al jūdō
  • 柔道の修行上必要なる事項 - i punti necessari all’addestramento al jūdō
  • 道場 - dōjō
  • 柔道衣 - keikoi
  • 礼及び道場内の心得 - saluto e disposizione interiore entro il dōjō
  • 姿勢 - contegno fisico
  • 崩し - kuzushi
  • 衛生 - igiene
  • 進退 - spostamenti
  • 作り及び掛け- tsukuri e kake
  • 受身 - cadute
  • 精力善用国民体育単独練習 - Seiryokuzen’yō kokumin taiiku esercizio individuale
  • 技・当所及び急所の種類  - waza, zone con le quali colpire e tipi di kyūsho
  • 乱取所技・投技その一  - tecniche di randori – proiezioni 1
  • 膝車 - hiza guruma
  • 支釣込足 - sasae tsurikomi ashi
  • 出足払 - deashi barai
  • 送足払 - okuri ashibarai
  • 大外刈 - oo soto gari
  • 浮腰 - uki goshi
  • 払腰 - harai goshi     
  • 柔道の実地練習は柔道の大目的に副うようにしなければならL’esercizio all’applicazione pratica del jūdō deve sposarsi con il suo grande fine

  • 体育の為に養つた良習慣は他の万般のことにも及ぶ - Le buone abitudini coltivate con l’educazione fisica si estendono a molte altre cose

  • 睡眠・休息の仕方と勉強の仕方 -  come dormire e riposare, come studiare
  • 友人から学び得た一例  -   un esempio di ciò che ho appreso da un amico
  • 友達の選び方と交際の仕方  -   come scegliere e come relazionarsi con gli amici
  • 学校生徒と経費  -  allievi di scuola e spese
  • 乱取諸技・固技その一   -  tecniche di randori – katamewaza 1
  • 袈裟固  - kesa gatame
  • 崩袈裟固  -  kuzure kesa gatame
  • 上四方固  - kami shihō gatame
  • 崩上四方固  - kuzure kami shihō gatame
  • 片手絞  - katate jime
  • 片十字絞  - kata jūji jime
  • 逆十字絞  - gyaku jūji jime
  • 精力善用国民体育極式相対練習  - Seiryoku zen’yō kokumin taiiku - Esercizi stile                                                                   kime  a  coppie
  • 乱取諸技・投技その二  - tecniche di randori – nage waza 2
  • 大腰  - oo goshi
  • 釣込腰 - tsurikomi goshi
  • 背負投 - seoi nage
  • 体落 - tai otoshi
  • 巴投 - tomoe nage
  • 隅返 - sumi gaeshi
  • 柔道訓話 - exempla del jūdō
  • 柔道の修行は真面目にする - addestrarsi al jūdō con la massima serietà
  • 落着いて居て物事を早くし得るようにする - Apprendere le cose rapidamente                                                                                      attraverso la calma.
  • 自他共栄を旨とせよ - concentriamoci su jita kyōei
  • 自他共栄と形・乱取の練習 - jita kyōei e l’esercizio al randori e al kata
  • 練習の中絶と過度を戒む- ammonire riguardo all’interruzione e all’eccesso                                                              dell’esercizio.
  • 覚えた技を乱用せぬこと - non abusare delle tecniche apprese

Fondamenti del Judo: si trova alla fine (pp.297-299), e una rapida occhiata basterà a verificare che i due indici no collimano. Non coincidendo i titoli, è lecito pensare che non coincidano nemmeno i contenuti, il che significa, in sostanza, che si tratta di due libri diversi. 


INTRODUZIONE


Jūdō Kyōhon: è vergata dal Maestro Kanō, scevra dalle vestigia del giapponese classico tipiche della lingua scritta dell’epoca e redatta con caratteri semplificati, segno che era intesa per essere letta a e dagli studenti delle scuole medie. Oltre a spiegare che cosa è da intendersi come Kōdōkan jūdō, cosa significa Jita kyōei, come si traduce nella vita quotidiana, impartisce una serie di direttive etiche e morali coerenti sia con i principi confuciani che, in senso lato, con l’ideologia del kokutai 国体.


Fondamenti del judo: vi sono due introduzioni, a cura di due maestri che non sono più tra noi e che pertanto non nominiamo direttamente, invitando i lettori a verificare di persona la veridicità della nostra argomentazione.


La prima introduzione è una apologia della competizione basata sul fatto che anche il Maestro Kanō ne parla negli articoli del libro. Tuttavia, come si vede, non c’è traccia di riferimento alle competizioni nell’indice del vero Jūdō Kyōhon. La seconda introduzione, oltre a offrire una panoramica personale della storia del Giappone,
  • muove alcune accuse al Kōdōkan, fra le quali quella di mascherare il "tradimento del Kodokan shihan" e di limitare deliberatamente l'afflusso di informazioni disponibili ai "barbari bianchi".
  • sostiene che in Jūdō Kyōhon non vi siano dettagli tecnici
  • afferma che il Maestro Kanō criticasse “lo sciovinismo dei militari”
  • dichiara Jūdō Kyōhon fosse dedicato a dei “robusti giovanotti che volevano farsi strada nella vita”. 


IMMAGINI


Quelle che seguono sono alcune delle immagini che, pur comparendo nella versione giapponese di Jūdō Kyōhon, sono assenti nella "versione" italiana Fondamenti de Judo. Abbiamo selezionato quelle che immortalano il Maestro Kanō, convinti dell'importanza che fotografie ritraenti il fondatore del Kōdōkan jūdō hanno per tutti i praticanti.

Il Maestro Kanō e il dōjō

Il Maestro Kanō e il keikogi

Shizen tai e Jigo tai

Il Maestro Kanō dimostra Happō no Kuzushi


Kangeiko


Aree con le quali eseguire atemi e collocazione dei kyūsho


Come si spiega per questa apparente furia iconoclasta? Il jūdō si fa sul tatami? Certo. Il jūdō non si impara sui libri? Concesso. Le foto autentiche del Maestro Kanō che dimostra qualcosa di essenziale, seminale, come Happō no kuzushi o Shizen  tai e Jigo tai, o che dimostra le cadute, sono pertanto irrilevanti, inutili, superflue? Secondo noi, no. Se non altro per il loro intrinseco valore documentale. Come mai si traduce un libro del Maestro Kanō e se ne fanno sparire tutte le illustrazioni?
Anche in questo caso non vi è che una sola conclusione possibile: Jūdō Kyōhon e Fondamenti del Judo non sono lo stesso libro. 

CONTENUTI - 1

Ecco una breve disamina di argomenti trattati in Jūdō Kyōhon Fondamenti del Judo, con le relative differenze.


  • Go, chowa e yawara
Jūdō Kyōhon: no
Fondamenti del Judo sì, ma solo nelle glosse aggiunte dall’edizione italiana.

  • Omote e ura
Jūdō Kyōhon: no
Fondamenti del Judo sì, ma solo nelle glosse aggiunte dall’edizione italiana.

  • Yīn e yáng
Jūdō Kyōhon: no
Fondamenti del Judo sì, ma solo nelle glosse aggiunte dall’edizione italiana.

  • Shiai
Jūdō Kyōhon: no
Fondamenti del Judo sì, ma solo nelle glosse aggiunte dall’edizione italiana.


 CONTENUTI - 2


La seconda parte della disamina degli argomenti trattati in Jūdō Kyōhon Fondamenti del Judo.

  • Keikogi
Jūdō Kyōhon: sì
Fondamenti del Judo no. 

  • Cadute
Jūdō Kyōhon: sì
Fondamenti del Judo no 

  • Happō no kuzushi
Jūdō Kyōhon: sì
Fondamenti del Judo no. 

  • Atemi
Jūdō Kyōhon: sì
Fondamenti del Judo no. 

  • Nage waza
Jūdō Kyōhon: sì
Fondamenti del Judo no

  • Katame waza
Jūdō Kyōhon: sì
Fondamenti del Judo no. 

  • Seiryoku zen'yō kokumin taiiku
Jūdō Kyōhon: sì, la parte kime shiki, con foto
Fondamenti del Judo sì, la parte jūshiki, con disegni.


Un’occhiata più da vicino all’Introduzione

Lo scarto fra stile, tono, contenuto delle due introduzioni è talmente stridente da giustificare un’indagine più accurata. Procediamo quindi a citare alcuni passaggi dalla seconda introduzione italiana e li confrontiamo con alcuni passaggi dell’introduzione originale del Maestro Kanō.

Introduzione italiana 2

“La speranza che gli scritti contenuti in questa raccolta possano risultare determinanti su tante piccole questioni tecniche, dovrebbe andare dubito delusa.”
                                                                                                                      p.16

Introduzione del Maestro Kanō

本書に於いて随所に插話を加えたのは、単に興味を添えるが為でなく、具体的の例に依つて、その技の真価を明らかに分からせる為である

Honsho ni oite zuisho ni sōwa wo kuwaeta no ha, tan ni kyōmi wo soeru ga tame de naku, gutai no tatoe ni yotte, sono waza no shinka wo akiraka ni wakaraseru tame de aru

"Il fatto che abbia aggiunto svariati episodi in questo libro non è semplicemente per incrementarne l’interesse, ma per far capire chiaramente, attraverso esempi concreti, il vero valore di codeste tecniche.
                                                                                                                      p. 2

上巻に於いては、柔道の大体の意味や、修行上に必要な事項を説き、併せて格種の技の説明を掲げ、

Uwamaki ni oite ha, jūdō no daitai no imi ya, shugyō ni hitsuyō na jikō wo toki, awasete kakushu no waza no setsumei wo kakage...

"Nel volume primo, si spiega a grandi linee il significato del jūdō e ciò che è necessario ad addestrarvisi, e inoltre si pubblicano le spiegazioni di ciascun tipo di tecnica…"

Introduzione italiana 2

“I suoi scritti non si rivolgono dunque all’èlite del movimento judoistico, ma a una massa volenterosa di robusti giovanotti che aspiravano a un posto nella società.”
                                                                                                                      p.15

Introduzione del Maestro Kanō

自分も遠くから一書を公にしようと思つて居たが、多忙の為に果たし得なかつた。然るに最近文部省が柔道を中学校の正科に加えることにしたら、差当り中学校向の本物を公にすることにした

Jibun mo tōku kara issho wo kō ni siyō to omotte ita ga, tabō no tame ni hatashienakatta. Shikaru ni saikin monbushō ga jūdō wo chūgakkō no shōka ni kuwaeru koto ni shitara, saatari chūgakkō muki no honbutsu wo kō ni suru koto ni shita.

"Io stesso da tempo pensavo di pubblicare un libro (in merito al Jūdō), ma a causa di impegni pressanti non ne sono stato in grado. Tuttavia, dal momento che di recente il Ministero dell’Educazione ha deciso di aggiungere il Jūdō al curriculum della Scuola Media, ho deciso per il momento di pubblicare il presente libro dedicato alla Scuola Media."


Introduzione italiana 2

"Così gli argomenti riflettono l’impegno sociale del popolo, le difficoltà dell’economia, l’imbarazzo per lo sciovinismo dilagante […]"

Introduzione del Maestro Kanō

凡そ人としてこの世に生まれて来たからには、最も値打のある生活をしなければならぬ。値打のある生活とはどういうことかというに、個人しては、最も大いなる幸福を得ることであり、家庭又は社会の人としては、家の内に居ても、世間に出ても、両親は固より、総べての人々に満足されることである。そうして国民としては、国家の元首たる天皇陛下を始め奉り、国民一般、国の為になる人と認められ、広く世界の人々からも、人類の一員としてその本文を尽くす人と思われるような行いをすることである。

Oyoso hito to shite kono yo ni umarete kita kara ni ha, motto mo neuchi no aru seikatsu wo shinakereba naranu. Neuchi no aru seikatsu to ha dō iu koto ka to iu ni, kojin to shite ha, motto mo ooi naru kōfuku wo eru koto de ari, katei mata ha shakai no hito to shite ha, ie no uchi ni ite mo, seken ni dete mo, ryōshin ha moto yori, subete no hitobito ni manzoku saseru koto de aru. Sō shite kokumin to shite ha, kokka no genshu taru Tennō Heika wo hajime tatematsuri, kokumin ippan, kuni no tame ni naru hito to mitomerare, hiroku sekai no hitobito kara mo, jinrui no ichiin to shite sono honbun wo tsukusu hito to omowareru yō na okonai wo suru koto de aru.

"Di norma, poiché siamo nati in questo mondo come esseri umani, dobbiamo condurre una vita più degna possibile. Riguardo a cosa sia una vita degna: come individuo, ottenere la più grande felicità. Come membri della famiglia e membri della società, che si resti in casa o che si esca nel mondo, recare soddisfazione a tutte le persone, a partire dai propri genitori. Così facendo, come cittadini dello Stato, servire per prima cosa il Tennō Heika che è il Capo della Nazione, essere riconosciuti come cittadini al servizio della Nazione, e svolgere azioni tali che anche le persone del vasto mondo ci considerino persone che, in qualità di membri della razza umana, cercano con ogni sforzo di portare avanti quanto qui scritto."

                                                                                                                                 pp. 1-3

国に国防が必要であるように、個人も自己を防衛する術を知つて居なければならぬ。他人が無法にも暴力を以て追つて来た場合、一も二もなくそれに降参してしまうようでは、その人の面目が立たぬ。又国民としても、一朝事ある時は、国の為に戦うという覚悟がなかればならぬ
                                                                                                                                 pp. 4-5

Kuni ni kokubō ga hitsuyō de aru yō ni, kojin mo jiko wo bōei suru jutsu wo shitte inakereba naranu. Tanin ga muhō ni mo bōryoku wo motte otte kite baai, ichi mo ni mo naku sore ni kōsan shite shimau yō de ha, sono hito no menmoku ga tatanu. Mata kokumin to shite mo, icchō koto aru toki ha, kuni no tame ni tatakau to iu kakugo ga nakereba naranu.

"Così come una Nazione necessità di una Difesa Nazionale, anche l’individuo deve conoscere l’arte dell’autodifesa. Sottomettersi in men che non si dica nel caso qualcuno ingiustamente ci assalisse con violenza, chi si comportasse così ne avrebbe l’onore offeso. Inoltre, anche come cittadini, si deve comprendere di dover talvolta combattere per la Nazione."


Questo non sembra il Maestro Kanō pacifista, idealista, avverso al militarismo e per questo, forse avvelenato sul piroscafo che riportava in patria (perché poi, dal momento che in patria ci sarebbe stata ogni opportunità di eliminarlo senza mettere in allarme la comunità internazionale), del quale si sente raccontare o si legge talvolta.

Ad esempio:

“Da molti anni questo libro (pubblicato nel ’35) avrebbe dovuto essere tradotto agli Occidentali. Finora l’editoria nipponica e il Kodokan (mito del Judo) ci hanno dato testi e manuali di famosi campioni, maestri e studiosi, ma non l’opera fondamentale del Fondatore, permettendo che noi interpretassimo sportivamente la disciplina, errore forse comprensibile, ma inganno ingiustificato da parte del Sol Levante. E’ conseguenza del complotto di vendere il Judo all’int. Olimpic Committee in cambio della riabilitazione del nuovo Giappone agli occhi del mondo del dopoguerra? E’ confessione di incapacità a presentare questi scritti con un commento che li renda comprensibili ai << barbari bianchi>>? O, più meschinamente, la mancata pubblicazione copre il tradimento attuato nella successione Kodokan-shihan?”


Veniamo a noi. Jūdō Kyōhon venne pubblicato per la prima volta nel 1931 e successivamente ristampato nel 1953 e 1954. 
"L'inganno del Sol Levante”, l’allusione ai “barbari bianchi”  e simili sono espressioni che si commentano da sole.

ll Maestro Kanō nell'introduzione afferma:

人間の本当の生活は、他人にも社会にも国家にも国外の人々にも、妨げをしないで、自己の発達を図り、又自己の発達を図りながら、自分以外の人々に出来るだけ多くの利益を与えようとしなければならぬ。これが人間の生活して行くべき道である

Ningen no hontō no seikatsu ha, tanin ni mo shakai ni mo kokka ni mo kokugai no hitobito ni mo, samatage wo shinai de, jiko wo hattatsu wo hakari, mata jiko no hattatsu wo hakarinagara, jibun igai no hitobito ni dekiru dake ooku no rieki wo ataeyō to shinakereba naranu. Kore ga ningen no seikatsu shite iku beki michi de aru.

"La vera vita dell’essere umano deve essere il tentativo, senza recare ostacolo all’altro, alla società, alla propria nazione, alle persone delle altre nazioni, di far crescere se stessi, e nel mentre, arrecare il maggior beneficio possibile alle persone altre da sé. Questa è la via che dovrebbe essere percorsa nella vita dell’essere umano."

Jūdō Kyōhon circolava nelle librerie giapponesi a metà degli anni ’50 e continuò a rimanervi per un certo periodo, a un prezzo equivalente a circa quindici euro attuali. La guerra era finita, il Giappone era una nazione che si poteva visitare, in crescita economica, allineata al blocco occidentale. Il libro non rientrava nelle liste di proscrizione e non c’era divieto di vendita.

Infine, per inciso, e ci perdoneranno i lettori per la pedanteria, dire “Kodokan-shihan” per indicare il Maestro Kanō equivale a chiamare il Maestro Kanō “Maestro Kōdōkan”. Errore forse comprensibile, quando non si conosce il giapponese. 

In sintesi

Alla luce di quanto sopra si può affermare che
  • Jūdō Kyōhon e Fondamenti del Judo non sono lo stesso libro
  • Jūdō Kyōhon e Fondamenti del Judo parlano in buona misura di cose diverse
  • Jūdō Kyōhon non esiste (ancora) in Italiano
Dimostrato che il libro pubblicato come Fondamenti del Judo in Italia non è il libro pubblicato come Jūdō Kyōhon 1931, ci preme un punto: il Maestro Kanō scrisse questo libro apposta perché il Kōdōkan jūdō venisse praticato a scuola e con il preciso intento che ragazzi e ragazze delle medie si esercitassero nel Seiryoku zen'yō kokumin taiiku, tanto la versione individuale che quella a coppie, con e senza armi. Se questo era il suo desiderio, perché è stato modificato?

Conclusione

Termina qui la storia di Jūdō Kyōhon in italiano. Non ci interessa puntare il dito verso questo o quel partito, questa o quella visione del Kōdōkan jūdō, ma semplicemente restituire la realtà dei fatti a un pubblico che ne è stato in qualche modo privato. Siamo, come sempre, prontissimi a fare pubblica ammenda di fronte a tutti coloro che vorranno fornire elementi concreti e verificabili per dimostrare che ci sbagliamo.

fino alla prossima volta
Acqua Autunnale
gasshō _/\_

Aggiornato l'08/01/2019
Aggiornato il 13/04/2021

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