Il jūjutsu è cinese? - 1
Premessa
Ci piace essere curiosi, malgrado certe domande risultino
talvolta scomode. Quello che scopriamo, condividiamo. In Giappone si è
dibattuto a lungo, e in una certa misura ancora si dibatte, su quale sia
l'origine del jūjutsu, che è sua volta alla base del Kōdōkan jūdō.
La risposta potrebbe forse essere che il jūjutsu, come tante altre arti di
combattimento, ha in effetti una origine cinese?
Il fatto
Quello che segue è il primo di una serie di passaggi tratti
da Storia del Jūdō di Sakuraba Takeshi[1].
La decadenza di tutte
le cose è misteriosa ed è difficile conoscerne i dettagli. Fu così anche per
il jūjutsu.
Inizialmente, era
piuttosto diffusa la teoria secondo la quale l'origine del jūjutsu è
da accreditare a Chén Yuányūn[2], proveniente dalla Cina dei Míng[3] e
naturalizzatosi giapponese. ll Kitō ryū, lo Shin'no shintō ryū, fra gli altri, seguono questa teoria. All'inizio
del densho di Kitō ryū intitolato Domande e Risposte sotto la Lanterna,
si trova scritto, e ciò era creduto da molte persone, che << Il punto per
ottenere la vittoria contro chi indossa una armatura è il kumiuchi[4]. Tuttavia, anticamente queste tecniche
non esistevano. I bushi si
addestravano soltanto utilizzando il sumō. Venne dal Regno dei Míng nella nostra terra un uomo chiamato Chin Genpin, e
si stabilì temporaneamente nel
tempio Kokushōji[5] della zona Asabu[6] di Edo[7]. In quel periodo, vivevano nel tempio tre rōnin chiamati Fukuda Shichirōuemon[8], Miura Kōjiuemon[9], Isogai Jirōsaemon. Un giorno, si dice, Chin Genpin raccontò che nella Cina dei Míng esistevano tecniche per catturare e sottomettere[10]
l'avversario, che tuttavia egli in realtà non conosceva. Aveva però visto i
gesti con i quali esse venivano attuate. I tre uomini di cui sopra impararono
questi gesti seguendo le sue parole, quindi ingegnandosi e impegnandosi a fondo
li padroneggiarono e ne ottennero il significato più recondito, cioè come usare
il cuore[11].
Questo è l'inizio del jūjutsu della
nostra terra. Fukuno Shichirōuemon dette origine a uno stile. Questo è
chiamato Ryōi shintō ryū>>.
L'anno
in cui questo "Domande e Risposte sotto la Lanterna" venne composto
nel Quattordicesimo anno dell'era Hōreki, 2423 anni dalla Fondazione della Nazione[12],
nell'anno di insediamento della tennō[13] Go Sakuramachi[14].
Riflessioni
Sembrerebbe di poter tracciare a ritroso il lignaggio del Kōdōkan Jūdō attraverso il Kitō ryū di Araki, a sua volta derivato dallo Ryōi shintō ryū di Fukuno, il quale studiò sotto la guida di Chén Yuányūn. Crucialmente, il testo fa riferimento allo shinjutsu 心術, o "tecnica del cuore", ampiamente discusso nell'articolo accademico sul significato del Prinicipio del jū (vai all'articolo) e sulle sue connessioni con il pensiero daoista (vai all'articolo).
D'altro canto, forse in maniera deliberata, il succitato densho del Kitō ryū afferma che Chén Yuányūn mostrò ai tre rōnin i movimenti delle tecniche che aveva visto usare in Cina ma, non conoscendole a fondo, furono i tre rōnin a svilupparle e perfezionarle tramite lo studio e la pratica, conferendo una sorta di qualità autoctona al jūjutsu giapponese. Esiste naturalmente la possibilità che Chén Yuányūn fece molto più che mostrare dei movimenti senza davvero conoscerli. Ad esempio, nel Manuale di Tenjinshin'yō ryū Tenjinshin'yō ryū kyōju gokui zukai del 1893, si afferma che Fukuno imparò da Chén Yuányūn tre tecniche, o tre stili, a seconda dell'interpretazione, di combattimento cinese. In questo caso, l'impatto dell'apporto cinese sullo sviluppo del jūjutsu giapponese sarebbe molto più ampio.
La storia continua...
Fino alla prossima volta
Acqua Autunnale
gasshō _/\_
[2] (1586 – 1671) polimata cinese naturalizzato
giapponese, conoscitore di medicina, ceramica, poesia e autore di un commento sul
Dào Dé Jīng.
[3] 1368 - 1644
[8] (?-?) Nativo di Ōsaka, studiò
Yagyū Shinkage ryū sotto Yagyū Muneyoshi. Ideò una forma di kumiuchi yawara 和, denominandolo Ryōi Shintō ryū nel 1622. Fra i
suoi allievi vi sono Araki Sensai (fondatore del Kitō ryū) e Terada Heizaemon (fondatore del Teishin ryū)
[12]
Il computo degli anni nella tradizione giapponese partiva dalla data della
mitica Fondazione della Nazione da parte di Jinmu Tennō nel 660 a.C.
[13]
Tennō
天皇 letteralmente “Figlio del Cielo”, titolo
onorifico mutuato dalla tradizione cinese che indica l’erede della dinastia
iniziata con Jinmu Tennō. Il termine è sovente, benché scorrettamente,
tradotto come “imperatore”. Il Tennō, se non nei primissimi anni della storia di
questa istituzione, non esercitò mai l’imperium
al pari di un imperatore romano.
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