Davvero c'era un rapporto di odio fra jūjutsu e jūdō agli albori della sua storia?

La tesi da confutare

Agli albori della storia del jūdō, l'intero ambiente del jūjutsu giapponese, ormai screditato, era avverso al Maestro Kanō e alla proposta del Kōdōkan jūdō. Le scuole rivali cercarono più di una volta di ridicolizzare il Maestro lanciando contro di esso dei dōjo yaburi, e fu solo con la vittoria del Kōdōkan al torneo indetto dal Commissariato di Polizia Metropolitana di Tōkyō che ebbero fine queste vessazioni e il Kōdōkan fu libero di diffondersi.

Argomenti a sostegno della tesi da confutare

Un certo documento circolante online in formato PDF riporta, in merito alla percezione sociale del jūjutsu nel XIX secolo, che 

 "[...] in alcune scuole si indulgeva spesso in tecniche pericolose e si lasciava che gli allievi più anziani maltrattassero i novizi, si può facilmente capire come, nella seconda metà dell'800 l'immagine sociale del Ji Jitsu fosse completamente screditata." 

In aggiunta, afferma che il maestro Kanō dovette lottare

"[...] contro i pregiudizi e le derisioni delle altre scuole che consideravano inefficace il suo metodo".

L'antitesi

Il declino del jūjutsu fu in primo luogo una conseguenza del repentino cambiamento della politica interna giapponese dallo strenuo mantenimento della tradizione a una modernizzazione a tappe forzate che permettesse al Giappone di competere su ogni piano con le potenze occidentali che stavano colonizzando l'Asia.
In secondo luogo, non solo il Maestro Kanō intrattenne ottimi rapporti con più di un maestro e più di una scuola di jūjutsu, tanto all'inizio della sua ricerca che dopo la fondazione del Kōdōkan jūdo, ma conservò un'alta opinione del jūjutsu in generale anche dopo avere istituito il proprio stile.

Argomenti a sostegno dell'antitesi

Affrontiamo per prima cosa il tema della decadenza del jūjutsu. Vi sono due punti da tenere a mente:

  • Fino per tutta l'epoca Tokugawa (1600-1868) i soli ad avere diritto a un'istruzione alle arti di combattimento erano gli appartenenti alla classe sociale dei samurai. Il resto della popolazione non aveva il diritto ne' di possedere armi ne' di studiarne l'utilizzo. Discorso analogo valeva per il combattimento a mani nude.
  • Con il Rinnovamento Meiji del 1868 il governo giapponese impone una modernizzazione a tappe forzate il cui scopo e' allineare il Giappone con il livello tecnologico delle potenze occidentali, tralasciando momentaneamente tutto il resto.
明治時代は近世の武家社会が崩壊し、近代への移行期における時代として、伝統武術から新興武道への変質程度を知る上で重要である。そうした中で、新たに様々な工夫を施し、近代社会に相応しい内容としての新流儀を創設する者が続出した。
(OSANO Jun, Dizionario del Bujutsu, pag.28, Shinkigensha, Tōkyō 2003)

E' importante conoscere l'epoca Meiji come quella in cui crollò la societa' governata dalla classe dei samurai dell'eta' premoderna, e come periodo di transizione verso l' eta' moderna in cui si verifico' il processo di trasformazione qualitativa dal bujutsu tradizionale al nuovo budō. In questo periodo si succedettero persone che, ingegnandosi, cercarono di fondare nuovi ryū i cui contenuti fossero appropriati per la societa' moderna.

Osano elenca cinque stili, più o meno coevi del Kōdōkan jūdō, ma afferma che ve ne fossero molti altri:
  1. Jukken yamagami ryū
  2. Bokuden ryū  jūjutsu 
  3. Daitō ryū jūjutsu (fondato nel 1898)
  4. Shintōrokugō ryū jūjutsu 
  5. Nagazawa ryū  shinden goshinjutsu
Malgrado il Kōdōkan jūdō si sia dimostrato il più longevo e quello di maggior successo, diverse persone avevano tentato di adattare il jūjutsu tradizionale alla società in via di modernizzazione, cogliendo in parte la medesima intuizione del Maestro Kanō in merito al potenziale insito nel jūjutsu. Questo non sarebbe stato possibile se il jūjutsu avesse posseduto la stigma del discredito, come sostenuto dal documento della tesi. 


Passiamo ora ai rapporti fra jūjutsu e jūdō.

In primo luogo, bisogna deplorare la scarsita' di fonti dirette tradotte dal giapponese in italiano. Il libro I fondamento di Judo (Luni Editrice, Milano 1997), che si propone come traduzione di Jūdō no kihon del Maestro Kanō, non fa menzione di dōjō yaburi o altre forme di discriminazione messe in atto dal jūjutsu nei confronti del jūdō 

La biografia ufficiale del Maestro Kanō, intitolata Kanō Jigorō ed edita dal Kōdōkan nel 1964 offre alcuni utili spunti di riflessione.
L'intenzione di studiare il jūjutsu si risveglia in Kanō  all' eta' di quattordici anni. Egli si rivolge per primo a un vicino che era stato hatamoto, cioè portastendardo, durante il periodo feudale precedente al Rinnovamento Meiji del 1868. 

「まずその人に、柔術を教えてほしいと頼んでみたが、今時そんなものを習う必要はない、と一気に断られてしまった」.                                                                                                 (Capitolo 1, pag.32)

Per prima cosa, provò chiedere a questa persona, dicendo che desiderava che gli insegnasse il jujutsu, ma questi rifiutò seccamente, dicendo che di quei tempi non c'era bisogno di imparare una cosa del genere.

La motivazione del rifiuto e' di ordine pratico, non sociale. Il combattimento a mani nude e' ritenuto inutile in un mondo dove l'esercito e la marina impiegano armi da fuoco.

La sua ricerca lo porta, dopo molti tentativi a vuoto, all'incontro con Hachiki Shinnosuke, il quale lo indirizza a Fukuda Hachinosuke.

「この福田八は道場を持っているかもしれない。紹介するからあそこへ行きなさいと進めてくれた」
           (Capitolo 1, pag. 34)

Questo Fukuda forse aveva ancora un dōjō e gli consigliò di andare da lui, poiché lo avrebbe presentato.

Non bisogna sottovalutare l'impatto e il valore che questo incontro ebbe su Kanō, dal momento che fu la presentazione di Hachiki a permettergli di accedere al dōjō di Fukuda per studiarvi il Tenjinshin'yōryū. Questo comportò per Kanō un debito di gratitudine e riconoscenza durato tutta una vita, che si manifestò in primis con l'impegno di Kanō a portare avanti il dōjō di Fukuda dopo la morte di quest'ultimo. Sempre grazie al sistema della presentazione poté accedere agli studi con il suo secondo maestro, Iso Mataemon, e quindi con il terzo, Iikubo, di Kitō ryū.

Con il procedere dell'addestramento Kanō apre un primo dōjō nel tempio di Eishōji, nel 1882. All'inizio, e' il suo stesso maestro Iikubo a venire ad aiutarlo

 「飯久保も来てもらって書生や外からの希望者に柔道の形や乱捕の稽古をした」
                                                                                                                             (Capitolo 3, pag. 285)

Anche Iikubo veniva ad aiutarlo e (Kanō) faceva addestrare tanto gli allievi iscritti quando gli esterni che lo desideravano ai kata e al randori del jūdō

Il passaggio e' importante perche' dimostra da un lato l'utilizzo del termine jūdō precedentemente al consolidamento e all'istituzionalizzazione del Kōdōkan, dall'altro prova che il maestro di una scuola di jūjutsu non si tirava indietro nell'aiutare Kanō a portare avanti una nuova scuola dove l'insegnamento era una combinazione di Kitō ryū e Tenjinshin'yō ryū.

Di importanza perfino maggiore e' il passo seguente:

嘉納は[...]さらに若しこの二流について修行し、これを基礎にして、さらに他の流派についても研究を進めたらどうかと考えた。それについて、嘉納は
「自分は、諸流の師範に会うたびごとに、色々話を聴き、また互いに伝書だの口伝だのの交換して得た所は多かった。自分の修行中、大層幸ことが一つあった。当時まだ、昔の古い諸流の先生方が生きて居ったことである。それらの人々は[...]貴様は大層柔術に熱心だそうだ。私は多年柔術修行して聊か得た所もある積りだ、この儘、誰にも伝へず死んで仕舞うも残念だから、先ず貴様にお話を為て置きたい」などと云って、色々なことを話してくれた人もあったくらいだ」
                                  
(Capitolo 3, pag.287)

Kanō pensò a come sarebbe stato portare avanti lo studio anche di altri stili e correnti, sulla base dell'addestramento al Kitō ryū e al Tenjinshin'yō ryū. A questo proposito, Kanō scrisse:
"ci sono state moltissime occasioni nelle quali, incontrando i maestri di altri stili, ci si e' potuti scambiare a vicenda le trasmissioni segrete scritte e orali. C'era una cosa che mi dava estrema felicità quando ero in corso di addestramento: a quell'epoca, erano ancora vivi dei maestri degli stili antichi del passato. Quelle persone [...]dicevano 'hai l'aria di essere davvero seriamente dedicato al jūjutsu. Io mi sono addestrato per anni nel jūjutsu e non sono poche le cose che ho potuto imparare, ma poiché e' un peccato morire così senza averle trasmesse a nessuno, voglio prima parlarne con te'. Ci sono state diverse persone che mi hanno parlato di tante cose".

Il sentimento di mutuo rispetto e ammirazione fra il giovane appassionato e i maestri desiderosi di tramandare la propria conoscenza e' palpabile attraverso le parole di Kanō. L'allusione alla trasmissione segreta scritta (densho) e orale e' particolarmente impressionante, poiché nega di fatto la validità dell'idea che il Maestro Kanō fosse in conflitto con gli esperti delle altre scuole. Se cosi' non fosse, ciascuno si sarebbe ben guardato dal divulgare i segreti del proprio stile.

Lo sviluppo del Kōdōkan, se da un lato attirò l'attenzione e le sfide delle altre scuole, dall'altro ne beneficiò enormemente.

しかし他流との試合に刺戟せられて、明治年間は古流と肩を並べ、大正に入って高度の発達を遂げるに至った。
                                                        
(Capitolo 3, pag. 347)

[Il Kōdōkan] tuttavia veniva spesso spronato/stimolato agli incontri (shiai) con le altre scuole. Durante l'epoca Meiji si porto' pari a queste, e una volta entrato nell'epoca Taishō portò a compimento uno sviluppo di alto grado.
                                                                                                             
Il riconoscimento del fatto che vi fossero frequenti incontri fra il Kōdōkan e le scuole di jūjutsu tradizionale esime dall'atmosfera di aperta e continua ostilità descritta altrove.

明治19年から22年までの講道館は、いわゆる富士見町時代で、講道館のもっとも盛んな研究時代であり、飛躍時代でもあった。[...]当時の投技は、講道館が総力を傾注して、天下の覇を争った柔との戦に遺憾なく発揮されている。多士済々の講道館と実力を争い、最後まで残って対決したのは、柔術家の雄戸塚派楊心流であった。明治21年頃の警視庁の大試合で戸塚門下は14・5名、講道館からも14・5名の選手が出場した。講道館の4・5名は他と組んだが、10人程は戸塚門と組んだのである。[...]勝負は二つ・三つ引き分けがあったのみで、他は悉く講道館の勝利となった。


(Capitolo 3, pagg.355-56)


Gli anni dal 1886 al 1889, la cosiddetta Era di Fujimichō, furono per il  Kōdōkan quelli della maggiore fioritura dal punto di vista della ricerca. Furono anche gli anni del balzo in avanti. [...] Il Kōdōkan concentrò tutte ne proprie energie sulle tecniche di proiezione dell'epoca e dimostrò tutta la sua forza durante la lotta per la supremazia con il jūjutsu. Delle numerosissime scuole che rivaleggiarono in abilità con il Kōdōkan, quella che rimase fino allo scontro definitivo fu la corrente Totsuka dello Yōshin ryū. Al grande torneo del Commissariato delle Forze di Polizia di Tōkyō del 1889 si presentarono quattordici o quindici allievi della corrente Totsuka e altrettanti per il Kōdōkan. Quattro o cinque atleti del Kōdōkan si misurarono con atleti di altre scuole, ma i restanti dieci combatterono con gli allievi della corrente Totsuka. [...] Due o tre di questi combattimenti finirono in parità, mentre il resto fu una completa vittoria del Kōdōkan.


Si tratta di una situazione ben diversa dal dōjō yaburi descritto nel documento a favore della tesi. La competizione in causa era patrocinata dal Commissariato di Polizia con cadenza annuale allo scopo di selezionare la corrente con cui istruire i propri agenti. Lo scopo della rivalita' non era la soppressione del Kōdōkan quanto la dimostrazione della propria supremazia, ed e' interessante notare che il testo parla di questi anni in termini di fioritura della ricerca tecnica, propulsa anche dell'esigenza di primeggiare in combattimento, mentre non fa menzione ne' di pregiudizi da parte delle altre scuole ne' di dōjō yaburi. In effetti, questa parola non ricorre una sola volta in tutte le 752 pagine dell'opera.

Il progressivo aumento del numero di iscritti spinse il Kōdōkan a cercare nuovi spazi in sedi più ampie. In occasione della cerimonia inaugurale per il nuovo dōjō da cento tatami in Shita fujisaka chō, nel 1894, si tennero dimostrazioni di randori e di kata con esperti provenienti da alcuni fra i principali stili di jūjutsu: 

  1. Kitō ryū
  2. Takenouchi ryū
  3. Ryōishintō ryū
  4. Shibukawa ryū
  5. Tenjinshin'yō ryū
  6. Jikishin ryū
  7. Yōshin ryū
  8. Keishi  ryū
  9. Kokusō ryū
  10. Tobari ryū
                                                                                                                  
(Capitolo 3, pagg.394-95)

All'atto della nuova inaugurazione dopo alcuni lavori di ampliamento nel 1906, si tennero dimostrazioni di randori e kata con esperti di

  1. Toda ryū
  2. Jikishin ryū
  3. Iga ryū
  4. Yōshin ryū
  5. Takenouchi ryū
  6. Sekiguchi ryū
  7. Kiraku ryū
  8. Kitō ryū
                                                                                            
(Capitolo 3, pag.396-97)       


Questi elenchi ci offrono alcune informazioni cruciali:

  • Nel 1894, cinque anni dopo la sconfitta nel Torneo della Polizia Metropolitana, esistevano ancora numerose correnti di jūjutsu.
  • Il Maestro Kanō considerava la loro esistenza un fatto così importante e di tale valore da invitarne i maestri alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede del Kōdōkan,
  • I maestri di jūjutsu accettarono di presenziare e di dimostrare le proprie correnti proprio all'inaugurazione della scuola che le aveva sconfitte in gara. Ciò significa che la stima era reciproca e che la sconfitta durante il Torneo della Polizia Metropolitana non aveva umiliato i perdenti.

Se veramente i rapporti fra il Kōdōkan e le scuole di  jūjutsu fossero stati così tesi, non ci sarebbe stata per il Maestro Kanō di invitare i maestri di altre scuole a esibirsi insieme al  Kōdōkan , ne vi sarebbe stata ragione per questi maestri di accettare.


Anche il manuale ufficiale di Tenjinshin'yō ryū, intitolato Tenjinshin'yō ryū jūjutsu gokui kyōjuzukai  e pubblicato a Tōkyō nel 1893, va in questa direzione. In esso, il maestro Kanō, con una introduzione vergata di suo pugno, parla in questi termini del  jūjutsu  e della sua sopravvivenza:

[...] 而シテ物事ノ進歩ハ各々其經験研究ノ結果タリ故ニ苟モ世ヲ益シ人ヲ利シ以テ社会ヲ裨補スルモノアラバ永クソノ消滅セザランコトヲ務メザスベカラズ。[...] コノ流ノ永ク世ニ傳ハリ廣ク人ノ學バンコトハ予ノ深ク希望スル所ナリ。


[...] quindi l'avanzamento e l'evoluzione delle cose e' il risultato di quelle esperienze e di quella ricerca. Pertanto, quando c'è qualcosa che puo' aiutare la società recando vantaggio alle persone e arricchendo in mondo, e' doveroso impegnarsi a lungo affinché essa non scompaia. [...] E' un mio profondo desiderio che questo ryū si diffonda a lungonel mondo e che siano in molti a studiarlo.

Sintesi

Il declino del jūjutsu fu in massima parte una conseguenza della caduta della società retta dalla classe dei samurai conseguente al Rinnovamento Meiji del 1868 e al successivo processo di modernizzazione, e non il risultato della violenza o brutalita' del jūjutsu  stesso.

Il maestro Kanō aveva un rapporto di riconoscenza e stima personale con numerosi maestri di jūjutsu fin da prima della fondazione del Kōdōkan. Pur essendo in competizione per la supremazia, non vi furono tentativi da parte delle scuole rivali di "distruggere" il Kōdōkan o di screditarlo. Il Maestro Kanō stesso sosteneva il valore del jūjutsu e l'importanza della sua perpetuazione ai posteri.                                                                                                                                                                     


Note conclusive


Data la delicatezza del tema e il nostro personale interesse, abbiamo ritenuto di dover trascrivere per esteso la versione originale giapponese dei testi citati. Nel caso del Tenjinshin'yō ryū jūjutsu gokui kyōjuzukai abbiamo mantenuto la grafia originale del testo: giapponese classico, kanji non semplificati e uso del katakana come per i manuali di combattimento.                                                                                                                                     

Acqua Autunnale 
gasshō _/\_



Commenti

  1. Complimenti, articolo veramente ben curato e documentato.
    Da judoka e praticante ormai vetusto di scuole tradizionali, mi sono sempre battuto per una "revisione" delle favolette dei vari testi che girano in Italia. Per carità, anche da giovane attingevo a quella letteratura, del resto non esisteva molto altro.
    Da quando nel 86 ho iniziato a praticare Jujutsu tradizionale mi sono interessato in modo più profondo alla storia del Judo, nel 92 durante il mio primo viaggio in Giappone ho avuto la popolosità di incontrare qualche Maestro anziano al Butokukai di Kyoto, dove grazie alle tradizione del mio insegnante di Hontai Yoshin ryu, sono riuscito ad avere nuove informazioni sulle scuole che hanno influenzato e contribuito alla maturazione del Judo.
    Non so se ha avuto possibilità di leggere "The Way of Judo: A Portrait of Jigoro Kano and His Students by John Stevens", l'ho trovato particolarmente interessante.

    Tra l'altro molti dimenticano che quando Kano sentì parlare di Ueshiba e mandò uno dei suoi allievi più valenti, Minoru MOchizuki, a studiare presso di lui, l'Aikido ancora non esisteva, e Ueshiba insegnava ancora DAito Ryu Aikijujutsu. Un'altra scuola tradizionale di JuJutsu.

    A presto
    Mauro Toso

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