Come pronunciare il Giapponese per judoka ( ed evitare brutte figure)
Il Giapponese non è difficile da pronunciare
Il missionario gesuita Francesco Saverio definì “infernale” la complessità della lingua giapponese, ma pronunciarla è davvero semplice. Basta seguire pochi accorgimenti per evitare brutte figure.
Vocali brevi
Le vocali dell’italiano e del giapponese sono sostanzialmente identiche. Quando il giapponese iene trascritto in caratteri latini, esse si pronunciano esattamente come sono scritte.
La vocale /u/ viene talvolta realizzata a metà fra la /u/ italiana e la /ü/ francese, cioè con una minore rotondità delle labbra.
Come in italiano, anche in giapponese esistono i dittonghi, cioè combinazioni di due o più vocali, ma a differenza dell’inglese si leggono così come sono, senza modifiche particolari. Ad esempio, il gruppo /ae/ si legge esattamente /a/+/e/. 前 mae, "davanti, prima".
Vocali lunghe
Il giapponese distingue a livello di significato fra vocali lunghe e brevi.
Ad esempio:
- 家 ie (breve) significa “casa”,
- いいえ iie (lunga) significa “no”
È pertanto della più grande importanza abituarsi a pronunciare correttamente le vocali lunghe. Nel caso specifico, per i giapponesi non si tratta di *judo, ma di jūdō. Non di *jujutsu ma di jūjutsu e così via.
Consonanti
La differenza principale fra le consonanti del giapponese rispetto all’italiano è la presenza della /h/ aspirata. Ad esempio, la parola per Giappone, Nihon, non deve essere pronunciata /nion/, bensì /ni-hon/, marcato decisamente la /h/.
La presenza della /h/ aspirata ha valore semantico, cioè comporta una modifica di significato.
Ad esempio:
- Kihon, con h aspirata, è “fondamento” o “fondamentale”
- Kion, senza h aspirata, è “temperatura dell’aria”
A cosa fare attenzione
Questi suoni non esistono in giapponese:
- la /s/ dolce di “rosa”
- la /j/ francese come in bonjour. La j in giapponese si legge sempre come in inglese, pertanto parole come /judo/, /Fuji/ eccetera vengono pronunciate /giudo/, /fugi/ eccetera.
- la /v/, in ogni sua variante.
- la lettera /g/ è sempre pronunciata dura come in "gatto", quale che sia la vocale che la segue. Questo significa, ad esempio, che la parola jūdōgi 柔道着 deve essere pronunciata "jūdōghi".
Lo stesso vale se dopo la /g/ viene una /y/: ad esempio, la parola bōgyo 防御, "difesa", deve essere letta "bōghio".
Semivocali
Il giapponese possiede due semivocali: /y/, pronunciata come la /i/ di "ieri", e /w/, pronunciata come la /u/ di "uovo".
Se sei un jūdōka, fai attenzione a...
- Chōwa non */chova/, ma /chōua/. Il suono /v/ non esiste in giapponese
- Fusegi non */fuseji/, ma /fuseghi/.
- Gyaku jūji jime non */giaku/, ma /ghiaku jūji jime/.
- Hane goshi non */ane goshi/, ma /hane goshi/. Ane significa sorella maggiore
- Happō no kuzushi non */appo/, ma /happō/.
- Hara non */ara/, ma/hara/.
- Harai goshi non */arai goshi/, ma /harai goshi/. Arai 洗うsignifica lavare
- Hikite non */ikite/ ma /hikite/. Ikite significa "vivi!".
- Kihon non */kion/ ma /kihon/. Kion 気温 significa temperatura dell'aria.
- Maai non */mai/ o /maeae/, ma /ma-ai/. Mai 舞 significa "danza".
- Sasae tsurikomi ashi non */sazae/ ma sasae, con /s/ dura come in "sasso".
- Shizen hon tai non */shizen on tai/ ma /shizen hon tai/.
- Tsugi ashi non */tsuji ashi/ ma /tsughi ashi/.
- Ude hishigi jūji gatame non */ishiji/ ma /hishighi/.
È indispensabile pronunciare bene il giapponese?
No. I giapponesi sono per natura prima, e per cultura poi,
inclini alla pazienza e alla generosità. Tuttavia, lo sforzo di pronunciare
correttamente i termini delle nostre discipline è indice di considerazione e
rispetto, che i giapponesi si aspettano in misura proporzionale all’anzianità
del praticante.
Bellissimo articolo e molto istruttivo. Un po di chiarezza è basilare e come nel miglior Jū-dõ, rispetto e ricerca della perfezione.
RispondiEliminaGrazie
Grazie sig. Brasini, onorato del Suo commento
RispondiEliminaComplimenti per l'articolo.
RispondiEliminaVorrei porre un quesito: mi hanno sempre detto che "tsu" di pronuncia "z". E' corretto tale assunto?
Grazie di cuore.
Giacomo Ficchì
Buongiorno sig. Ficchì,
RispondiEliminain realtà non è esattamente così. La sillaba giapponese つ tsu si legge in maniera simile alla doppia z dell'italiano "pazzo". Veda, ad esempio, la pronuncia di juujutsu. Tuttavia, se alla sillaba si aggiungono due trattini in alto a destra, づ, essa viene effettivamente letta z.